Inauguriamo questa sezione del nostro sito con la traduzione di un protocollo estrapolato dall’articolo pubblicato su Behavior modification del 2018 dal titolo “Rapport building and instructional fading prior to Discrete Trial Instruction: moving from child-led play to intensive teaching” di M.Alice Shillingsburg, Bethany Hansen and Melinda Wright.
In Analisi comportamentale Applicata, il Pairing è una procedura basata sul paradigma pavloviano del condizionamento rispondente: la costante associazione tra due stimoli, uno incondizionale (SI), in grado di elicitare una risposta specifica (RI) da parte di un individuo, e uno condizionale (SC), inizialmente stimolo neutro, provoca un processo di transfer funzionale dello stimolo, grazie al quale i due stimoli diventano temporaneamente funzionalmente equivalenti (stimulus-stimulus pairing). Il Pairing è un concetto cruciale nell’intervento comportamentale, poiché ci riconduce alla procedura che ci permette di costruire una relazione positiva con il bambino che abbiamo in carico, lavorare sulla collaborazione e, in maniera derivata, sul controllo istruzionale.
È fondamentale che il bambino attribuisca una valenza positiva all’operatore e che l’ambiente di terapia diventi un luogo motivante e sereno in cui rimanere: questo è il presupposto per qualsiasi tipo di insegnamento.
Il Pairing è una procedura basata sugli antecedenti, mediante la quale l’operatore condiziona il contesto, i giochi e sé stesso come stimolo gradito; essa prevede che l’operatore consegni in maniera non contingente giochi e attività graditi al bambino, mostri modi nuovi e divertenti di usarli e manifesti entusiasmo nel gioco, senza fare alcuna richiesta, seguendo gli interessi del bambino che sta imparando a conoscere osservandolo, sia durante le interazioni tra di loro, sia quando il bambino gioca da solo. Il tutto nel modo più naturale e meno invasivo possibile, per far sì che il bambino sia intrinsecamente motivato a partecipare all’insegnamento poiché lo trova piacevole e quindi, in termini comportamentali, rinforzante. Tutto ciò è necessario per insegnare al bambino in maniera efficace. Infatti, una volta che l’operatore sarà diventato un rinforzatore condizionato, l’insegnamento stesso avrà per lui natura rinforzante. L’obiettivo è quello di promuovere nel bambino un approccio spontaneo e volontario all’operatore, conquistare e mantenere la prossimità, aumentare la compliance con le istruzioni e minimizzare eventuali comportamenti problematici. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato come comprendere attività rinforzanti in un contesto istruzionale riduca l’insorgenza di comportamenti problema evocati dalle attività di insegnamento: il pairing è tra le procedure basate sugli antecedenti più efficaci per ridurre il valore rinforzante della fuga in un contesto di istruzioni, riducendo i comportamenti problematici in un setting di insegnamento strutturato.
Il passaggio da una condizione di “gioco” a una di insegnamento non è così diretto, ma deve passare da uno step successivo di fading. Questo tipo di procedura inizia con il pairing dell’operatore e del setting istruzionale con item e attività preferiti dal bambino, al fine di incrementare l’approccio sociale e l’iniziativa comunicativa e poi, molto gradualmente, sfocia in un incremento delle istruzioni, che diventano sempre più complesse e frequenti, fino a quando non viene raggiunto uno stadio finale in cui il bambino dimostra di essere pronto per sessioni di insegnamento strutturato. Attraverso tale procedura, le condizioni avversive dell’ambiente di terapia si riducono ed è, quindi, meno probabile che si evochino comportamenti di fuga ed evitamento.
Il “Pairing with instructional fading protocol” è utilizzato per concentrarsi sul pairing con l’operatore e il setting istruzionale attraverso oggetti e attività ad alta preferenza, per aumentare l’approccio sociale e l’iniziativa, con l’obiettivo di aumentare gradualmente la complessità e la frequenza delle istruzioni, fino ad uno stadio finale in cui si può implementare un lavoro strutturato più intensivo.
In linea generale, l’obiettivo è promuovere un approccio spontaneo e volontario verso l’operatore, terapista o insegnante che sia, mantenere la prossimità fisica e rimanere seduto prestando attenzione, aumentare la collaborazione con le istruzioni e minimizzare i comportamenti problema.
L’obiettivo di questo protocollo non è acquisire le abilità relative alle istruzioni date, ma aumentare i tentativi di risposta e l’accettazione dei prompt del terapista senza resistenza.
Prima di iniziare l’implementazione del protocollo è necessario svolgere un assessment delle preferenze, attraverso interviste ai caregiver, osservazione diretta del comportamento e free operant assessment.
È importante sottolineare che la consegna dell’oggetto preferito va fatta accompagnandola con un feedback vocale (nome dell’oggetto), qualora il bambino tolleri la voce dell’operatore. Ciascuna sessione, inoltre, dovrebbe avere una durata di 10 minuti.
Di seguito le fasi schematizzate del protocollo.
FASE | COMPORTAMENTO DEL TERAPISTA | ACCESSO AGLI ITEM PREFERITI |
1 | IL TERAPISTA È IN PIEDI, SI AVVICINA AL BAMBINO E LO COINVOLGE CON ITEM PREFERITI; NON FA RICHIESTE | ACCESSO LIBERO LONTANO DAL TAVOLO; NUOVI OGGETTI VENGONO OFFERTI OGNI 30s O QUANDO INDICATI. |
2 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI; NON FA RICHIESTE | LIBERO ACCESSO AL TAVOLO; GLI ITEM PREFERITI NON VENGONO RIMOSSI; NUOVI ITEM VENGONO OFFERTI OGNI 30 SECONDI O QUANDO INDICATI O RICHIESTI |
3 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI QUANDO È SEDUTO; NON FA RICHIESTE; UTILIZZA PROMPT FISICO SE NECESSARIO | LIBERO ACCESSO AGLI ITEM QUANDO IL BAMBINO È SEDUTO AL TAVOLO; GLI ITEM PREFERITI NON VENGONO RIMOSSI; NUOVI ITEM VENGONO OFFERTI GNI 30 SECONDI O QUANDO RICHIESTI |
4 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI; 1 RICHIESTA AL MINUTO; UTILIZZA IL PROMPT FISICO SE NECESSARIO | LIBERO ACCESSO AGLI ITEM QUANDO IL BAMBINO È SEDUTO AL TAVOLO; GLI ITEM PREFERITI NON VENGONO RIMOSSI; UTILIZZARE ITEM PREFERITI DIFFERENTI DA QUELLI DISPOSTI SUL TAVOLO (ES. ALIMENTARI) PER RINFORZARE LE RISPOSTE ALLE ISTRUZIONI |
5 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI; 1 RICHIESTA OGNI 30 SECONDI; UTILIZZA IL PROMPT FISICO SE NECESSARIO | LIBERO ACCESSO AGLI ITEM QUANDO IL BAMBINO È SEDUTO AL TAVOLO; GLI ITEM PREFERITI NON VENGONO RIMOSSI; UTILIZZARE ITEM PREFERITI DIFFERENTI DA QUELLI DISPOSTI SUL TAVOLO (ES. ALIMENTARI) PER RINFORZARE LE RISPOSTE ALLE ISTRUZIONI |
6 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI; 2 RICHIESTE OGNI 30 SECONDI; UTILIZZA IL PROMPT FISICO SE NECESSARIO | LIBERO ACCESSO AGLI ITEM QUANDO IL BAMBINO È SEDUTO AL TAVOLO; GLI ITEM PREFERITI NON VENGONO RIMOSSI; UTILIZZARE ITEM PREFERITI DIFFERENTI DA QUELLI DISPOSTI SUL TAVOLO (ES. ALIMENTARI) PER RINFORZARE LE RISPOSTE ALLE ISTRUZIONI |
7 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI; 2 RICHIESTE OGNI 15 SECONDI; UTILIZZA IL PROMPT FISICO SE NECESSARIO | LIBERO ACCESSO AGLI ITEM QUANDO IL BAMBINO È SEDUTO AL TAVOLO; GLI ITEM PREFERITI NON VENGONO RIMOSSI; UTILIZZARE ITEM PREFERITI DIFFERENTI DA QUELLI DISPOSTI SUL TAVOLO (ES. ALIMENTARI) PER RINFORZARE LE RISPOSTE ALLE ISTRUZIONI |
8 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI; 3 RICHIESTE OGNI 15 SECONDI; UTILIZZA IL PROMPT FISICO SE NECESSARIO | LIBERO ACCESSO AGLI ITEM QUANDO IL BAMBINO È SEDUTO AL TAVOLO; GLI ITEM PREFERITI NON VENGONO RIMOSSI; UTILIZZARE ITEM PREFERITI DIFFERENTI DA QUELLI DISPOSTI SUL TAVOLO (ES. ALIMENTARI) PER RINFORZARE LE RISPOSTE ALLE ISTRUZIONI |
9 | IL TERAPISTA È SEDUTO AL TAVOLO, COINVOLGE IL BAMBINO CON ITEM PREFERITI; DA 1 A 5 RICHIESTE OGNI 15 SECONDI; UTILIZZA IL PROMPT FISICO SE NECESSARIO | GLI ITEM NON VENGONO RIMOSSI; DOPO 15 SECONDI DI RICHIESTE SEGUONO APPROSSIMATIVAMENTE 15 SECONDI DI ACCESSO AL RINFORZATORE |
Traduzione e adattamento da “Rapport building and instructional fading prior to Discrete Trial Instruction: moving from child-led play to intensive teaching” di M.Alice Shillingsburg, Bethany Hansen and Melinda Wright – Behavior Modification, 2018.